Fossa biologica, fognatura e pozzo nero: definizioni e differenze

Ti sarà capitato di piombare in un discorso sul raccoglimento e smaltimento di rifiuti domestici o commerciali e sentire nominare fognaturafossa biologica e pozzo nero. Forse ti sei anche chiesto cosa fossero e a cosa servissero senza mai ottenere una risposta chiara. 

Bene, sappi che non sei l’unico. Infatti sulle differenze di sistemi si fa molta confusione e molto spesso vengono utilizzati in maniera imprecisa e senza alcuna distinzione. 

Ecco perché in questo nostro articolo vogliamo far chiarezza e comprendere meglio quali sono le caratteristiche dei diversi sistemi di smaltimento delle acque reflue. 

Non ci dilunghiamo ulteriormente e iniziamo subito.

La fognatura: cos’è?

Di solito definiamo, in modo molto superficiale, la fognatura come quel sistema di canali sotterranei in cui passa acqua sporca proveniente dagli scarichi. Per utilizzare un gergo più tecnico, diciamo che è un’infrastruttura il cui obiettivo è quello di allontanare gli scarti inquinanti dagli edifici civili. Per questa ragione, la fognatura accumula le acque delle diverse abitazioni per poi condurle fino all’impianto di depurazione.

Questo tipo di sistema è rinominato fognatura nera, al contrario di quello che raccoglie le acque piovane che è invece detto fognatura bianca

In linea di massima, tutte le abitazioni sono in possesso dell’allaccio alla rete fognaria. Indubbiamente si tratta del metodo più valido per la gestione e la sicurezza dello smaltimento di acque, poiché tutte le sostanze inquinanti saranno rimosse con specifici trattamenti. 

Tensioattivi, sostanze chimiche, metalli pesanti, agenti microbiologici e solventi non saranno più un problema e le acque saranno libere di fluire in mari e fiumi senza correre il rischio di deturpare l’ambiente. 

Fognatura stradale

Fossa biologica: significato e aspetto

La fossa biologica – di cui abbiamo parlato in un precedente articolo – rappresenta l’esempio perfetto di fognatura nera perché raccoglie e tratta le cosiddette acque nere, ossia gli scarichi derivanti da lavabi e wc di abitazioni in cui non c’è la rete fognaria a cui collegarsi. Inoltre, rappresenta anche una fognatura statica visto che è un sistema in cui non è inclusa la depurazione degli scarichi.

Il mercato, solitamente, rivende le fosse biologiche sotto forma di cassoni interrati in calcestruzzo o materiale plastico, come la vetroresina, con un varco collocato nella parte superiore per favorire i controlli e gli interventi manutentori. 

Ma non è finita qui. La fossa biologica può anche essere isolata e indipendente, o in alternativa allacciata a un sistema di fognatura per lo stoccaggio temporaneo delle acque reflue. Il suo scopo principale, infatti, è la divisione tra i residui solidi e liquidi per semplificare le operazioni di smaltimento.

Esempio di fossa biologica

Pozzo nero: descriviamolo

Se i precedenti due sono sistemi più complessi, il pozzo nero, invece, non è altro che un semplice contenitore sotterraneo. Lo stesso ha lo scopo di ricevere i materiali inquinanti provenienti dalle abitazioni. In questo caso non è previsto lo smaltimento, ragion per cui è necessario pulirlo e svuotarlo con una cadenza quasi fissa. 

Non essendo dotato di un apparecchio depurato, il pozzo nero non è equipaggiato con condotte di efflusso. Viceversa, è dotato di una condotta di afflusso collegata al cassone interrato per l’entrata delle acque di scarto dell’abitazione.

Ma capiamo meglio. A questo punto, le acque reflue subentrano nel cassone il quale, una volta pieno, dovrà essere svuotato ricorrendo alla professionalità di ditte specializzate nel trattamento di acque reflue.

L’installazione di questo impianto fognario prevede il rilascio obbligatorio di un’autorizzazione consegnata sulla base dei materiali utilizzati per la costruzione del cassone e le conformità geologiche del terreno nel quale verrà inserito. Senza poi dimenticare l’idoneità per lo sversamento dei liquami.

Comunque, quasi sempre, il suo impiego ricade principalmente su edifici ubicati lontano dal centro abitato, come ad esempio le case rurali o di campagna. 

Messa in posa di un pozzo nero

Fossa biologica e pozzo nero: le differenze

Eccoci qui arrivati alle differenze tra fossa biologica e pozzo nero. Niente di complicato, tutto sta nella presenza o meno di una condotta di scarico.

Se il pozzo nero accumula i rifiuti solo tramite la condotta di afflusso, la fossa biologica invece è dotata sia di questa che della condotta di efflusso, convogliando le scorie verso la base di stoccaggio finale.

Nonostante queste piccole differenze, i tre sistemi hanno comunque in comune lo smaltimento e il raccoglimento degli scarichi di acque reflue. 

Al di là di questo, la fognatura rappresenta l’impianto principale che congiunge gli edifici agli impianti locali di depurazione, mentre la fossa biologica e il pozzo nero sono privi di questa connessione.

Gli stessi, in particolare, non possiedono lo sbocco diretto sulla rete fognaria, per cui esigono di una manutenzione periodica. Questa operazione deve essere compiuta attraverso un meticoloso intervento di svuotamento e raccolta dei rifiuti ad opera di camion cisterne attrezzati e personale specializzato. Grazie a loro il ripristino e la funzionalità del sistema sarà garantito insieme al sicuro afflusso delle acque di scarto.

La mancata cura e manutenzione bloccheranno il contenimento di nuovi scarti, per questo è importante rivolgersi periodicamente a professionisti qualificati e abilitati del settore.

Conoscevi le differenze tra questi sistemi di depurazione? Parliamone insieme nei commenti.

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