La fossa Imhoff e l’abitazione: questione di distanze

Generalmente, lo smaltimento delle acque reflue avviene attraverso l’allaccio alla rete fognaria comunale. Capita, però, che nelle case di campagna o nelle zone poco abitate non ci sia l’allaccio. Per questo motivo, esistono impianti di depurazione e gestione delle acque di scarico attraverso le cosiddette fosse biologiche Imhoff. Ma quale dev’essere la distanza tra fossa Imhoff e abitazione?

Scopriamolo insieme.

Fossa biologica Imhoff: definizione e peculiarità principali

La Fossa Imhoff è un dispositivo utilizzato per il trattamento primario dei putridumi provenienti dagli scarichi abitativi. È il primo esempio di tecnica depurativa di tipo combinato, brevettata nel 1904 da Karl Imhoff, ideatore dell’arte della depurazione delle acque di scarico.

Le Fosse Imhoff appartengono alla tipologia dei cosiddetti bacini combinati perché, per la loro particolare conformazione, eseguono due fasi di trattamento: 

  • la sedimentazione (processo fisico)
  • la digestione (processo biologico)

Il processo di fermentazione anaerobica compiuto dai batteri nella parte inferiore produce dei biogas espulsi attraverso appositi sfiatatoi, mentre i fanghi, estratti dal fondo, vengono canalizzati in una zona dove possono seccare. In questo modo, l’acqua del contenitore superiore viene ripulita per essere espulsa nel terreno attraverso una tubazione in PVC traforato del diametro di 100 mm.

L’impianto, generalmente, prevede anche un degrassatore. Una sorta di piccolo pozzetto in cemento dove passano le acque provenienti dagli scarichi della cucina, per essere privati di parti grasse e schiumose. Per questo va controllato con frequenza, onde evitare le incrostazioni di calcare

Fossa Imhoff caratteristiche e vantaggi

La manutenzione delle fosse Imhoff

Per una corretta manutenzione della fossa Imhoff è necessario non far convergere le acque grigie all’interno del cono di sedimentazione della fossa, Questo perché potrebbe crearsi una congestione e il deflusso delle acque potrebbe essere ostruito. Per ottimizzare il funzionamento della fossa, è importante inoltre svolgere interventi di manutenzione e pulizia periodici.

La fossa Imhoff è in grado di trattare le acque nere reflue senza dover effettuare grandi interventi e opere di depurazione. Il suo funzionamento consente comunque di avere acque depurate e adeguate alle norme igieniche, facendo risparmiare un bel po’ sui costi e sui volumi di un impianto tradizionale di depurazione. 

Si possono adottare delle semplici accortezze:

  • Svuotare frequentemente la fossa biologica. Evitare pericolosi accumuli di rifiuti solidi che impedirebbero la sedimentazione delle sostanze e dunque il rischio di un reflusso dagli scarichi dei servizi. In questo senso, la legge prevede che lo spurgo delle fosse biologiche avvengano quanto meno una volta l’anno, anche se si consiglia di svuotarle ogni 6 mesi circa.
  • Limitare l’uso di detersivi e prodotti chimici. Le sostanze contenute nei detersivi vanno ad alterare il processo di sedimentazione delle sostanze solide all’interno della fossa biologica, oltre a corrodere le pareti della fossa.
  • Non gettare mai negli scarichi materiale non biodegradabile come carta igienica, assorbenti, carta di giornale ecc. Il corretto defluire dei liquidi, dalla fossa biologica alle tubazioni fognarie, è reso possibile da un delicato meccanismo che è molto semplice ingolfare.

Distanza tra fossa Imhoff e abitazione: i parametri utili all’installazione

Per poter installare una fossa Imhoff a casa propria, è comunque necessario seguire un’iter specifico che tenga conto dei regolamenti comunali e delle norme igienico sanitarie previste.

In prima istanza, va inviata una richiesta di autorizzazione allo scarico, con conseguente relazione di un geologo, disegni e valutazioni tecniche relative alla natura del terreno interessato. Gli esiti del sopralluogo definiranno le dimensioni della fossa, in base al volume di liquami prodotti, a seconda del nucleo di componenti per nucleo famigliare. 

La normativa che regola il funzionamento delle fosse biologiche è la Legge n.319 del 1976, che poi si affianca alle varie disposizioni a livello regionale, provinciale e comunale.

Secondo le direttive del D. Lgs. n.152/06, riguardante le “norme in materia ambientale”, affinché possano essere dispersi i liquami nel terreno devono essere installati, a valle della fossa biologica, altri sistemi di depurazione che siano approvati dalla legge.

La realizzazione di fosse Imhoff deve avvenire in conformità alle descrizioni, al proporzionamento dei volumi e alla capacità di depurazione. Il tutto stabilito dal Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento nella delibera del 4 febbraio 1977.

È importante, inoltre, prevedere una frequenza minima annuale per l’espurgo dei fanghi.

Fossa Imhoff della LF Costruzione

Distanza tra fossa Imhoff e abitazione: cosa prevede l’Articolo 89

L’Articolo 89 del Codice Civile, invece, regolamenta la distanza della fossa Imhoff, e delle fosse biologiche in generale, dall’abitazione: 

“chi vuole aprire cisterne, fosse di latrina o di concime presso il confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, deve osservare la distanza di almeno due metri tra il confine e il punto più vicino del perimetro interno delle opere predette. Per i tubi d’acqua pura o lurida, per quelli di gas e simili e loro diramazione deve osservarsi la distanza di almeno un metro dal confine. Sono salve in ogni caso le disposizioni dei regolamenti locali”.

Quindi, per installare correttamente la fossa Imhoff, le fosse biologiche e le tubature, è opportuno mantenere una distanza di almeno due metri dal confine per le prime, e di almeno un metro per le seconde, per evitare di incorrere in sanzioni civili.

E tu, hai mai pensato di sfruttare le enormi potenzialità di una fossa Imhoff? Hai già avuto modo di provarne una? Scrivicelo nei commenti.

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