Fitodepurazione: quali sono gli utilizzi e i rispettivi vantaggi?

Ogni giorno, l’uomo compie attività che, inevitabilmente, danno origine alle acque reflue, cioè di scarico. È proprio per questa ragione che i processi di rimozione – come la fitodepurazione –delle componenti contaminanti ricoprono una notevole importanza. La purificazione delle acque reflue è fondamentale poiché la porzione inquinante, in esse contenuta, supera la capacità auto-depurativa di mari, laghi, fiumi e terreni.

Ecco perché corre in aiuto la tecnologia. Attraverso appositi sistemi viene simulato il medesimo processo di depurazione cheaccade normalmente in natura. Questo consiste nell’eliminazione della parte inquinante, raccogliendola in fanghi, così che le sostanze rimanenti possano essere smaltite con più facilità dal corpo ricettore.

Come accennato, tra questi sistemi di depurazione c’è la fitodepurazione a cui avevamo già dedicato un articolo.

Ma oggi, approfondiamo meglio l’utilizzo di questo sistema e scopriamo i vantaggi e gli svantaggi.

Cos’è la fitodepurazione?

sistemi di fitodepurazione hanno origini antiche, risalenti alla Roma Imperiale. Sarà, poi, negli anni settanta, di preciso in Germania, che conosceranno il loro prezioso utilizzo progressista tanto da essere impiegati oggi nella maggior parte del mondo. 

Possiamo definire la fitodepurazione o, per usare il termine inglese, constructed wetlands, come una depurazione biologica che ricorre all’azione delle piante. Ma per quale motivo? Non tutti sanno che gli arbusti danno vita a dei microrganismi batterici in grado di depurare le acque di scarico

Gli usi comuni

Tali sistemi depurativi possono essere impiegati come dei veri e propri processi depurativi o, in alternativa, come impianti terziari. Questi ultimi, intervengono nel caso in cui un’altra tipologia di depurazione non riesca, in autonomia, a raggiungere i livelli prestabiliti dalle norme regolamentatrici dell’immissione delle acque, ormai purificate, nella zona di ricezione. 

Tali metodi di filtraggio vengono classificati sulla base di tre tipi di piante:

  • Microalghe;
  • Piante galleggianti;
  • Macrofiti radicate emergenti o sommerse.

Gli impianti di fitodepurazione necessitano, inoltre, di pretrattamenti volti ad evitare eventuali intasamenti che comporterebbero problematiche nell’utilizzo.

Tra le prime operazioni da fare vi è quella di rendere impermeabile il suolo sottostate, a meno che non lo sia già in maniera naturale. Tutto ciò apporterà benefici futuri sulla manutenzione, riducendola alla minima cura. Nonostante ciò, non devono essere escluse le analisi chimiche ricorrenti imposte per legge.

Piante per fitodepurazione

Fitodepurazione: a cosa serve?

Come accennato poco prima, la fitodepurazione è un processo che si rifà sul funzionamento di depurazione naturale della acque di scarico.

Il suo largo uso è dato dalla necessità di individuare meccanismi che svolgano una triplice azione:

  • Sostenibilità dell’ambiente;
  • L’inutilizzo di materiali nocivi;
  • Predisposizione al buon mantenimento.

In parole povere, la fitodepurazione risponde totalmente al bisogno di rendere i processi ecosostenibili senza impiegarestrutture meccaniche responsabili di un enorme consumo energetico. 

Nelle radici delle piante si sviluppano i microrganismi essenziali per l’andamento dell’impianto. Essi, assorbendo l’ossigeno raccolto dal fogliame, danno origine a processi chimici in grado di filtrare lo sporco.

Nel complesso, piante, refluo, substrato e microrganismi presenti contribuiscono in questo apparato di depurazione comportando interazioni di tipo biologico, fisico e chimico. L’operato di questi processi fa si che le acque vengano introdotte nel corpo ricevente prive di agenti inquinanti.

Nella fitodepurazione, dunque, tecnologia ed ecologia vanno di pari passo.

Come funziona un impianto di fitodepurazione?

Gli impianti di fitodepurazione sono disposti, primariamente, di un bacino impermeabilizzato dall’azione di piante acquatiche o meno. 

Attraverso questo bacino, l’acqua non decantata arriva direttamente allo strato di piante e ghiaia. È in questo momento che intervengono dei microrganismi, attraverso sintesibiochimiche, i quali eliminano la parte inquinante. Il risultato? Un’acqua depurata e a norma di legge. 

I molteplici benefici degli impianti di fitodepurazione hanno fatto sì che il loro utilizzo si sia esteso, non solo in ambito domestico, ma anche in settori agricoli e industriali. 

Vediamo meglio quali sono i vantaggi della fitodepurazione.

Preparazione impianto depurativo

Vantaggi della fitodepurazione

Arrivati a questo punto appare ormai chiaro che i vantaggi celati dietro un sistema di fitodepurazione siano molteplici. 

Tra i tanti, rintracciamo:

  • Ecosostenibilità;
  • Bassissimo utilizzo di energia elettrica;
  • Ottima soluzione per le case isolate, prive di fognatura pubblica;
  • Con l’utilizzo della fitodepurazione si evita di riversare il contenuto nocivo in acqua; 
  • Minimizzare l’uso delle tradizionali reti fognarie;
  • Costi contenuti.

Altri vantaggi rintracciabili nella fitodepurazione:

  • La lunga durabilità degli impianti;
  • La necessità di una minima manutenzione;
  • L’opportunità di riutilizzare le acque di scarico;
  • Totale carenza di cattivi odori.

Insomma, possiamo dire con certezza che se non avete mai valutato l’idea di installare un sistema di fitodepurazione è il momento per farlo. 

Le norme in materia 

Tra le prime norme relative agli impianti c’è quella relativa al posizionamento. Nel dettaglio, l’impianto deve essere proporzionato al fabbisogno di chi lo utilizzerà come sistema filtrante. Si parla, in maniera tecnica, di abitante equivalente come unità di misura. 

Nel caso di complessi residenziali, il conteggio avviene sulla base dei posti letto presunti, mentre per le fabbriche in relazione al numero dei dipendenti.

Per quanto riguarda le dimensioni degli impianti e la loro portata, la normativa stabilisce 5 mq di bacino per ciascun abitante. Al contrario, la fossa deve prevedere 150/200 litri per tutti gli abitanti del luogo. In riferimento alla vasca, invece, dovràessere almeno di 80 metri.

In aggiunta, verrà riempita con due strati di ghiaia, a loro volta ricoperti da un telo composto per metà da terreno vegetale e torba. Qui verranno installate le piante che faranno presa con le loro radici.

E per il pozzetto degrassatoreQuesto va adattato in base al numero di lavanderie, cucine e tutte le apparecchiature collegate.

Ulteriori aspetti da considerare

Ma c’è una cosa, ancora più importante, a cui si deve prestare attenzione: la pendenza del terreno. La valutazione di quest’ultimo è fondamentale per il corretto funzionamento dell’intero impianto, poiché fa sì che arrivi la giusta proporzione di acqua tenuta stagna alla vasca o al bacino. Così facendo avverrà una giusta depurazione. 

Per ultima cosa è bene ricordare che prima di costruire un impianto di questo tipo è obbligatorio disporre dell’autorizzazione del comune di competenza, previa presentazione della domanda da un professionista abilitato.

E tu, hai mai valutato la possibilità di installare un impianto di fitodepurazione?

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